Per i premi di produzione l’aliquota dell’imposta sostitutiva passa al 5%
L’anno in corso vede l’imposta sostitutiva IRPEF e relative addizionali (regionali e comunali) sui premi di produttività dei lavoratori dipendenti, dimezzata: si passa infatti da un dovuto in precedenza pari al 10%, al solo 5%. Per l’applicazione della tassazione agevolata, è necessario tuttavia sottoscrivere un contratto collettivo aziendale o territoriale, di cui all’art. 51 del D.Lgs. n. 81/2015, nel quale le parti individuano specifici parametri di produttività, qualità, efficienza e innovazione che siano incrementali rispetto a un arco temporale congruo preso a confronto.
Come funziona nel dettaglio la nuova misura
Il Governo ha varato un intervento d’incentivo che interessa i premi a carattere produttività, di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa per i lavoratori dipendenti del settore privato. In particolare è stata preventivata una spesa pari a 222,3 milioni di euro per il 2023, cui dovrebbe aggiungersi, causa mancato gettito IRPEF e addizionali regionali e comunali, l’impegno di ulteriori “soli” 6,9 milioni di euro per il 2024.
La misura così avallata consente come detto di dimezzare l’aliquota sull’imposta sostitutiva sulle somme erogate, ma entro il limite di 3.000 euro lordi all’anno, tetto che sale a 4.000 euro qualora l’azienda “coinvolga i lavoratori nell’organizzazione del lavoro”. Detto coinvolgimento paritetico, che attiene agli specifici schemi organizzativi aziendali, è specificato dalla Legge n. 208 del 28 dicembre 2015, all’art. 1, comma 189 e, in buona sostanza, si riferisce a progetti o attività che in azienda mirino a migliorare, innovare o facilitare efficienza produttiva, qualità della vita o del lavoro. La soglia agevolabile a 4.000 euro attiene però solo a somme derivanti da contratti stipulati fino al 24 aprile 2017.
Altra attenzione dev’essere poi portata al reddito di lavoro dipendente registrato nell’anno precedente a quello di percezione dei premi: perché l’erogazione possa beneficiare della riduzione al 5%, infatti, la soglia percepita dal lavoratore non dev’essere superiore agli 80mila euro. Non sono tuttavia da considerare in questo tetto eventuali altri redditi soggetti a tassazione separata o premi sostituiti da prestazioni welfare.
E se ci sono più datori di lavoro?
In questo caso particolare, il limite di 4.000 euro è considerabile solo qualora tutte le aziende erogatrici di premio possano dimostrare il coinvolgimento paritetico. E se una sola risulta rientrare nella categoria, il totale dei premi è agevolabile nel limite di 3.000 euro, se di ammontare superiore, per l’importo erogato dall’azienda che coinvolge pariteticamente i dipendenti.