IRPEF e facilitazioni per le startup innovative

Startup innovative e agevolazioni: dopo ok del Senato torna alla Camera

Tra le novità l’eccedenza alla detrazione IRPEF, che varrebbe come credito d’imposta

Pochi giorni fa il Senato ha approvato il Disegno di Legge (il n. 816-A) finalizzato a promuovere lo sviluppo di startup e PMI innovative attraverso una serie d’incentivi fiscali e misure di sostegno agli investimenti, come ben esemplifica anche il dossier successivamente rilasciato. La Camera (che già si era espressa positivamente nel luglio 2023) dovrebbe accogliere con favore il documento e, valutate debite correzioni e integrazioni, predisporre per l’inizio del 2025 importanti novità, come l’istituzione del “Fondo dei fondi” o l’auspicato credito d’imposta a compensazione per i contribuenti che non possano sfruttare appieno le previste detrazioni.

 

 L’iter legislativo

Il cammino è iniziato con l’entrata in vigore il del Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012 convertito con modifiche dallo “Startup Act” nel dicembre successivo. Stato d’attuazione e policy a sostegno di Startup e PMI sono state quindi tratteggiate, il 2 febbraio 2022, dalla Relazione annuale al Parlamento del Ministero delle imprese e del made in Italy, cui ha fatto seguito, al giugno seguente, la Relazione del MIMIT. Negli ultimi anni volume di risorse e strumenti di vantaggio sia societario che finanziario sono quindi andati incrementandosi, in particolar modo grazie al Fondo di garanzia per le PMI e al Fondo Innovazione Tecnologica derivato a Fondo per la crescita sostenibile. Sempre del 2022 sono l’aggiornamento di “Smart&Start Italia” (introdotto in origine nel settembre 2014) e specifici vantaggi rivolti alle imprese innovative femminili in quanto in quanto destinatarie di fondi del PNRR.

 

Le recenti novità

Tra le più attese modifiche ed implementazioni, il Senato ha inteso porre attenzione all’innalzamento del patrimonio netto per le società di investimento semplice (da 25 a 50 milioni), l’esenzione delle plusvalenze dalla cessione di quote, e il “Patrimonio destinato” (norma introdotta contestualmente all’emergenza Covid come da regolamento UE n. 651/2014 e necessitante d’aggiornamento). Su tutte spicca poi la già accennata norma relativa all’incapienza. Gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2020, beneficiano infatti di una detrazione del 50% (fino ad un massimo di 100mila euro annui o a quanto previsto da regime dei minimi) laddove attengano ad investimenti in una o più startup innovative regolarmente registrate. Ad oggi l’eventuale eccedenza della detrazione rispetto all’imposta lorda può esser portata in detrazione dalla persona fisica non oltre il terzo periodo d’imposta seguente e, comunque, fino al tetto di concorrenza dell’ammontare. L’articolo n. 2 del Dl licenziato dal Senato lo scorso 17 settembre prevede invece che l’eccedenza non detraibile, se in regime “de minimis”, possa essere convertita in un credito d’imposta fruibile tanto nel periodo della coincidente dichiarazione dei redditi che nei successivi, senza limite di tempo. Detta disposizione, se avallata dalla Camera, sarà riferibile ad investimenti in startup innovative effettuati nel 2024.