Dddl Ai intelligenza artificiale legge Italia Studio Gnecchi

Intelligenza artificiale: è legge l’atteso Ddl AI

L’obiettivo: normarne l’uso in particolare in ambito lavoro, PA, Sanità e Giustizia

Lo scorso 17 settembre il Senato ha approvato (senza modifiche) il testo licenziato dalla Camera dei Deputati il 25 giugno, così rendendo Legge l’attesa summa di 28 articoli a tema Intelligenza artificiale.

 

Nuove tecnologie e osservanza delle direttive UE

 La pressante esigenza di dotarsi di uno strumento giuresprudenziale risultava da tempo evidente sia a motivo della rapida diffusione dello strumento digitale che per lo sprone rivolto dalla Comunità Europea all’indirizzo degli Stati membri. L’articolo 1 del Ddl di recente approvazione si rifà non a caso all’AI Act, il Regolamento europeo che contiene la definizione stessa di Sistema di Intelligenza artificiale e relativi modelli, facendo così dell’Italia la prima ad aver ufficializzato un quadro normativo che disciplini sviluppo, adozione e governance dei sistemi di AI.

Sempre l’articolo 1 tratteggia inoltre i principali scopi della nuova legge, che introduce “princìpi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e di modelli di intelligenza artificiale. Promuove un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica, dell’intelligenza artificiale, volto a coglierne le opportunità. Garantisce la vigilanza sui rischi economici e sociali e sull’impatto sui diritti fondamentali dell’intelligenza artificiale”. Svariati infatti i campi applicativi della futuristica tecnologia che, a fronte dei suoi indubbi vantaggi, necessitavano di norme che regolamentassero l’impiego dell’AI relativamente a cybersicurezza, accessibilità e tutela della riservatezza.

 

Autorità e punti chiave della Legge

Tra gli elementi fondamentali che la nuova Legge sull’AI porta in dote spiccano principi e tutele per un “uso antropocentrico e sicuro” dell’AI ma anche “trasparenza, accessibilità e protezione dei dati”. Attenzioni a specifici settori si declineranno in particolare persanità (centralità del medico, dati per ricerca), lavoro (osservatorio e dignità del lavoratore), PA e giustizia (supporto decisionale tracciabile), scuola e sport (formazione e inclusione)”. A livello di governance l’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) vigilerà sull’adeguatezza e la sicurezza dei sistemi, mentre l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) si farà carico, in collaborazione con la prima, di gestire le notifiche e promuove casi d’uso sicuri per cittadini e imprese. È inoltre introdotto un meccanismo di programmazione strategica ad aggiornamento biennale (la Strategia nazionale per l’IA) sul quale lo stesso Parlamento opererà ogni anno attento monitoraggio. 1 miliardo di euro, infine, la dote economica stanziata in seno ad un programma di investimenti a favore di startup e PMI nei campi dell’AI, della cybersicurezza e delle tecnologie emergenti al fine di favorire il trasferimento tecnologico e sostenere le filiere strategiche.

 

AI e Giustizia

La Legge si conferma infine, a tema diritto penale, quell’atteso strumento utile a rilevare eventuali elementi di responsabilità personale e colpevolezza nell’uso dell’AI, soprattutto per chi attenti con essa ai diritti politici, operi proditoriamente a realizzare e diffondere deepfake, o commetta aggiotaggio. Interessanti infine anche le disposizioni a tema copyright.